La memoria della stazioni
2022

La grande mostra “La Memoria delle Stazioni”, curata dalla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia e presentata nel 2022 all’Auditorium Parco della Musica di Roma rappresenta il ritratto del Paese attraverso otto stazioni di grandi città italiane. Documenti eccezionali e preziose immagini dell’Archivio Luce – arricchite con alcuni scatti della Fondazione FS – si legano a racconti di grandi scrittori per ricostruire, attraverso il punto di vista privilegiato delle stazioni ferroviarie, la storia del Paese in una mostra unica ed emozionante. E se il “com’era” è affidato a questo prezioso materiale di archivio, il “com’è” è offerto dallo sguardo d’autore di una giovane fotografa, Anna Di Prospero, che ha riletto con i suoi scatti unici, realizzati appositamente per il progetto, le stesse stazioni ferroviarie, offrendone una lettura contemporanea e per la prima volta femminile.

Le stazioni hanno una memoria, anche se le persone ci passano per lo più frettolosamente. È una memoria dinamica che vive della scia di quello che è passato e che si proietta verso quello che sta partendo o partirà. Non è un caso allora che la mostra “La Memoria delle Stazioni” sia la prima curata interamente dalla nuova Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, e diventi una sorta di manifesto del suo nuovo corso, che punta a fare cultura e non a custodirla semplicemente. 

Da una parte c’è l’immenso patrimonio di documenti e immagini dell’Archivio Luce – uno dei più ricchi in assoluto e in continua espansione, memoria audiovisiva del ‘900 d’Italia e del Mediterraneo – potenziato da scatti provenienti dalla Fondazione FS, Ferrovie Statali, che per comprendere il nostro Paese ci regalano, secondo percorsi di selezione originali, visioni nuove di quel punto di vista privilegiato che sono le sue stazioni ferroviarie. Dall’altra parte ci sono i racconti di alcuni dei maggiori scrittori dei nostri giorni che, nel far rivivere il ricordo della stazione della loro città, mettono a confronto memoria privata e memoria pubblica, regalando contributi straordinari.

Ma i racconti, realizzati per dare una delle possibili voci alle emozioni evocate dalle testimonianze in immagini, non sono l’unica opera originale realizzata per questa mostra. Nel selezionare l’immenso Archivio Luce, Chiara Sbarigia ha appreso che non esistevano, nel lungo arco temporale preso in esame, immagini realizzate da fotografe donne; ha allora deciso di avvalersi dell’opera di un’artista giovane, seppur già affermata,  come Anna Di Prospero, perché attraverso il suo speciale obiettivo restituisse un necessario punto di vista anche femminile del mondo esplorato dalla mostra, in un continuo dialogo tra antico e moderno.

Fonte cinecittà.com

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